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LA MATRICE DELLE SOFFERENZE BANCARIE ED IL "SILENZIO DEGLI INSOLVENTI"

Carlo Magni 3In questo interessante articolo, Ferruccio de Bortoli parla del controverso tema delle sofferenze bancarie, dell'incidenza dello stesso sulla reputazione degli Istituti di credito, e della superficialità con cui Autorità ed Istituzioni politiche hanno avallato processi di ricapitalizzazione delle Banche nel corso degli ultimi anni, rivelatisi poi del tutto inutili alla stregua dell'entità dei crediti inesigibili di volta in volta emersi, ma letali per azionisti ed obbligazionisti.

Un tema, questo, di cui si è occupata anche la trasmissione "Report", che ieri sera ha nuovamente messo nel mirino le contraddizioni del sistema bancario domestico - dove l'insolvenza di un cliente retail vale molto meno di quella di un "grande cliente", e quindi non è degna di essere tutelata allo stesso modo - analizzando in maniera oggettiva i nodi strutturali e comportamentali legati al sistema stesso, con particolare riferimento al Monte dei Paschi ed alle due Banche Venete.

Monte dei Paschi che, come sappiamo, e' in procinto di varare un nuovo Piano Industriale - attualmente al vaglio della BCE e, soprattutto, della DG Comp della Commissione Europea - in cui il tema delle sofferenze e delle procedure tecniche per lo smaltimento delle stesse, costituisce un capitolo fondamentale, assieme a quello riguardante l'incidenza dei costi operativi, ed in particolare del costo del lavoro.

In attesa di verificare, nel successivo confronto fra le parti sociali, l'esito della trattativa sul Piano Industriale ancora in corso in sede europea, vengono in mente le parole pronunciate da Emilio Botin, capo del Santander scomparso nel 2014, sapientemente riportate a conclusione dell'articolo da Ferruccio de Bortoli, riguardanti le tre regole che un banchiere dovrebbe seguire per portare avanti, con profitto, l'attività della propria azienda: prestare solo a chi si conosce, non comprare prodotti che non si comprendono, non vendere mai ai clienti quello che non si è disposti a comprare per la propria banca.

Forse, è per questo motivo che Botin è riuscito a vendere Banca Antonveneta al Monte dei Paschi ad un prezzo esorbitante. O forse, non tutti gli attori di quella transazione potevano fregiarsi del titolo di "banchiere".

Carlo Magni

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